
Artisti residenti (RESIDENZE KATE)
Stagione 2021
FABRIZIO SAIU
Fabrizio Saiu, mover-performer-sonic artist, lavora nel campo della musica sperimentale e delle arti performative, dando particolare rilievo alla forma concerto, alle azioni collettive e ai comportamenti ambientali: in cui ambiente, movimento corporeo e suono sono gli elementi centrali. Durante la residenza a Tempo Reale concentrerà la sua ricerca sullo sviluppo di Karen, un algoritmo di sintesi vocale controllato tramite sensori di movimento. La fase di studio è finalizzata allo sviluppo di Métron Extended: un concerto per un atleta-musicista, 35 piatti da percussione e un dispositivo vocale. La pratica musicale del concerto si articola nei modi di una training session posta ai limiti tra l’azione sonora e l’art du déplacement.
MARTA BELLU & AGNESE BANTI
In una doppia residenza a Tempo Reale e alle Murate Art District, la coreografa e danzatrice Marta Bellu (che indaga il linguaggio coreografico in relazione alla composizione musicale) e la musicista e sound artist Agnese Banti (attratta dal dialogo con la gestualità del corpo, la fisicità del suono e la relazione spaziale), lavorano sulla costruzione simultanea di una partitura musicale e coreografica che possa essere tracciata nello spazio attraverso linee, punti e parole di un linguaggio materializzato portatore di certe qualità e sensibilità. Queste parole/mani – contenitori di sensibilità – che si esprimono in gesti di corpo e suono, come il nome del lavoro, emergono dal dialogo tra la linea di ricerca artistica e le particolari ispirazioni espressive di Laura Lucioli, a cui è dedicato e per cui è stato pensato questo progetto di ricerca artistica. I versi delle mani è infatti il primo progetto professionale come danzatrice per Laura Lucioli, che inizia nel 2014 un percorso di ricerca sul movimento insieme a Marta Bellu e che prosegue sino ad oggi approfondendo la danza contemporanea. I versi delle mani è una produzione Versiliadanza, realizzato con il contributo del programma di residenze KATE di Tempo Reale, co-prodotto da Murate Art District con il sostegno del Comune di Firenze, Associazione Mus.e, MAD Murate Art District e Centro Nazionale di Produzione di Danza Virgilio Sieni.
Stagione 2020
STEFANO DE PONTI
Stefano De Ponti è artigiano multimediale e osservatore inquieto, nel corso degli anni ha collaborato con numerose realtà e istituzioni artistiche internazionali, pubblicando e presentando il suo lavoro in Europa, Russia, Canada e America. Nel 2019 avvia il percorso di ricerca La natura delle cose ama celarsi: un progetto in perpetuo divenire in cui vengono affrontate le dinamiche di massificazione e accumulo dei processi di creazione e fruizione poste in relazione con l’inevitabile impermanenza che accomuna ogni cosa. In particolare, il segmento del progetto che De Ponti sta attualmente elaborando, con una doppia residenza a Tempo Reale e a NUB Project Space [vedi: licheni], riguarda l’ideazione e la costruzione del Transient Mobile: un device monofonico portatile dall’aspetto anonimo e inerte, che in questa sua prima versione appare simile a una stele di pietra priva di ornamenti. Ciascun multiplo integra un dispositivo che conserva al suo interno suoni unici dei quali non esiste alcun duplicato, diversi tra loro per qualità, organizzazione e durata. La fruizione dei suoni avviene e dura soltanto “nel momento” e i soli parametri regolabili sono la scelta del luogo e la disposizione di chi ascolta.
MARIA CATERINA FRANI & SIMONE FARACI
La collaborazione tra l’attrice, performer e speaker Maria Caterina Frani e il musicista e compositore Simone Faraci ha portato alla nascita di Ho una voglia di andare a Parigi – Notturno per voce e elettronica intorno a Amelia Rosselli. Questo progetto, nato dalle suggestioni musicali nell’opera della poetessa, redattrice e studiosa musicale, è un lavoro di ricerca che sperimenta un dialogo tra il testo poetico e la composizione, dove la parola sbanda, deflagra e si apre a nuovi paesaggi sonori. In questo fluire la presenza è totale e la visione che ne emerge è il risultato di un contagio degli elementi. Non vi è una costruzione drammaturgica legata alla biografia o alla bibliografia, piuttosto un andamento che si adegua alla ritmica senza soffermarsi sul significato. Le componenti letterarie si confondono nell’ambiente sonoro e tutto si impasta nella composizione di nuovi scenari possibili. Proprio per la sua natura di indagine sonora, il lavoro può prestarsi ad una declinazione radiofonica, oltre alla sua forma scenica.
Stagione 2019
GIULIA VISMARA
Compositrice elettroacustica, sound designer e sound artist, porta avanti una ricerca sulla relazione dinamica tra spazio suono e corpo, fondata sulla possibilità di stimolare la sensazione di spazialità tramite il suono che comprende anche un’investigazione sul significato del concetto di spazio stesso. Si interessa principalmente della natura organica del suono e della creazione di texture in cui si fondono elementi concreti e sintetici. Considera l’ascolto di per sé come parte dell’esperienza dello spazio. Il focus della sua ricerca attuale, anche nel periodo di residenza a Tempo Reale, è quello della spazializzazione sonora e dell’utilizzo di metodi 3d e impianti multicanale. Inoltre, in residenza ha lavorato con il violista Augusto Vismara, suo padre, per costruire un dialogo sonoro tra il proprio linguaggio elettroacustico e il suo linguaggio strumentale.
DANIELA CATTIVELLI
Compositrice di musica elettroacustica, sound artist e performer, il focus del suo percorso artistico è da anni orientato verso pratiche interdisciplinari e, dal punto di vista formale, il suo lavoro si esplica attraverso una molteplicità di formati: sound performance, live set audio-video, sculture sonore, live electronics, concerti etc. Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti, già collaboratrice di Tempo Reale, con l’ensemble ha realizzato il Treatise, partitura del compositore inglese Cornelius Cardew, costituita da 193 pagine di segni grafici da “ridecifrare” in suono. Presenterà un progetto artistico con al centro veri e propri richiami elettroacustici adoperati da birdwatchers o cacciatori al fine di richiamare i volatili in un particolare luogo. La ricerca attorno a questi particolari richiami è finalizzata alla creazione di un progetto artistico con al centro il dispositivo stesso come strumento di produzione e diffusione sonora, senza far ricorso ad un sistema d’amplificazione altro.
Stagione 2018
GIOVANNI LAMI
Sound-artist e musicista che si occupa di ricerca elettroacustica e sound-ecology dal 2009, la sua ricerca quotidiana è orientata verso ciò che potrebbe essere considerato “rifiuto sonoro”: processi di degradazione e di decadimento, zone di confine dell’ascolto, in relazione all’errore intrinseco ai mezzi utilizzati e allo studio del nastro magnetico inteso come substrato in continua evoluzione. Presenterà una ricerca cominciata tra giugno e luglio 2015 attraverso alcune residenze in Austria, Grecia e Veneto in un progetto collegato alla memoria e al vuoto. Alcuni nastri magnetici sono stati sepolti per mesi in diverse condizioni ambientali, per far si che questi ultimi si degradassero in modo totalmente imprevedibile e irreversibile. Questi suoni degradati emessi dai nastri vengono inseriti nei lunghi loop, dove ogni piccolo evento colpisce ed influenza tutti gli altri in un cambiamento incessante.
RICCARDO LA FORESTA
Batterista, compositore ed improvvisatore modenese, formatosi tra l’Italia e New York, si è esibito in tutta Europa, collaborando con importanti musicisti quali Alex Dörner, Stefano Battaglia, Michel Doneda, e molti altri. Già esibitosi per Tempo Reale in occasione di Tools For Music nel settembre 2017, il compositore presenterà questa volta uno studio sull’amplificazione ideale dello strumento Drummophone per il live, valutando quindi le possibilità di stereofonia e quadrifonia da ricavare dalla sorgente apparentemente monofonica tramite l’utilizzo di microfoni di varia natura, considerati i diversi punti di microfonazione possibili.
GIANLUCA VERLINGIERI
Compositore attivo in campo internazionale, autore di una ricerca elettronica sempre originale, durante il periodo di residenza a Tempo Reale ha lavorato con il poeta Pier Luigi Berdondini ad un progetto di interazione fra voce ed elettronica, sviluppando tra l’altro, con l’aiuto del tecnico del suono Dario Giordano, uno nuovo strumento, le canneparlanti. In esso, all’elaborazione elettronica e riproduzione del suono tramite altoparlanti, si abbina l’effetto “fisico” di risonanza acustica di elementi tubolari. Materiali di recupero, avanzi di cantieri edili e canne d’organo in disuso sono acusticamente “rinati”, montati su una postazione simile ad un antico organo positivo e auscultati internamente da una selva di microfoni: un secondo “apparato fonatorio” da affiancare a quello del poeta Berdondini.
EMMANUEL HOLTERBACH
Sound artist e compositore di musica concreta, Holterbach realizza performance, composizioni e installazioni per le quali ha coniato il termine “acusmagia”. È il curatore degli archivi di Eliane Radigue nonché uno dei maggiori esperti mondiali dell’opera della grande compositrice francese. Durante la sua residenza a Tempo Reale, ha lavorato con il collettivo Blutwurst in formazione acustica prendendo come punto di partenza brani tardo rinascimentali. In questi lavori, i rapporti intervallari delle linee melodiche sono stati esplorati in una dimensione temporale dilatata, al fine di elaborare una forma musicale non direzionale e senza una durata prestabilita. La ricerca di Holterbach si è concentrata sul rivisitare in chiave personale un repertorio per lui inconsueto e studiare con il gruppo nuove soluzioni performative a cavallo tra struttura e libera interazione fra gli strumenti.
FABIO MONNI
Diplomato in pianoforte, organo e composizione al “G.P. da Palestrina” di Cagliari, Monni elabora un progetto che cerca di prendere coscienza delle caratteristiche di sei luoghi nella città di Firenze, delle loro particolarità, del loro rifletterne la vita e le attività umane, dei loro ritmi. Cerca di scoprire un dialogo tra i diversi spazi e di sostituire l’ascolto passivo di un paesaggio sonoro specifco, urbano, con un ascolto attivo, consapevole e creativo; di trasformare cioè un paesaggio sonoro in fonte di ispirazione per una serie di composizioni elettroacustiche. Il progetto, articolato in più fasi, parte dallo studio e classifcazione del paesaggio sonoro sino alla pura astrazione compositiva passando attraverso quattro fasi di metabolizzazione e rielaborazione del materiale originale. Il risultato del lavoro di residenza è visibile online su: Morphing the soundscape.
Stagione 2017
ENRICO MALATESTA
Percussionista e ricercatore indipendente attivo in ambiti sperimentali posti tra musica, performance e intervento site-specific; la sua pratica esplora la relazione suono-spazio-movimento e la vitalità dei materiali con particolare attenzione alle superfici, alle modalità di ascolto e alla definizione di informazioni multiple attraverso un approccio ecologico e sostenibile allo strumento percussivo. La sua residenza si è concentrata su Belabor, un progetto volto ad approfondire alcune recenti intuizioni dedicate ai tamburi e alla morfologia delle superfici attraverso una personale ricerca sull’atto del percuotere e sull’ascolto.
VINCENZO SCORZA
Incentra le sue ricerche e produzioni audio sul punto di incontro tra musica e tecnologia, con numerosi progetti basati sulla formula del live electronics e su specifiche forme di improvvisazione. In residenza ha lavorato con Sandro Carotti per l’opera CREAZIONE (0), un live set per voce recitante ed elettronica basato sulle parole della Genesi biblica, che grazie al lavoro dei due artisti vengono sminuzzate, distrutte, ricreate nel tentativo di capire il loro significato emotivo e musicale più profondo, imprigionato nelle strutture convenzionali del linguaggio.
ANDREA BORGHI
Artista del suono e compositore elettroacustico, il suo lavoro è incentrato sul rapporto tra suono e materia. Il progetto Superelief consiste nella possibilità di realizzare calchi di superficie di una determinata area o di un materiale mediante l’utilizzo di gomma, resina o gesso. I calchi vengono restituiti in positivo per ottenere superfici a rilievo che saranno “suonate” da un giradischi preparato con apposite puntine in modo da ascoltare/tradurre in suono le caratteristiche morfologiche delle varie superfici e le loro differenti caratteristiche come durezza, porosità, densità o asperità.
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