HO UNA VOGLIA DI ANDARE A PARIGI - Notturno per voce e elettronica intorno a Amelia Rosselli - Tempo Reale

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    HO UNA VOGLIA DI ANDARE A PARIGI – Notturno per voce e elettronica intorno a Amelia Rosselli

    HO UNA VOGLIA DI ANDARE A PARIGI – Notturno per voce e elettronica intorno a Amelia Rosselli

    Sabato 14 novembre ore 21, PARC Performing Arts Centre
    HO UNA VOGLIA DI ANDARE A PARIGI
    Notturno per voce e elettronica intorno a Amelia Rosselli

    Con: Maria Caterina Frani
    Musica dal vivo: Simone Faraci
    Consulenza luci: Roberto Cafaggini
    Regia: Maria Caterina Frani
    Realizzato con il contributo del programma Residenze KATE di Tempo Reale
    Immagine: Massimo Conti

    È un ritmo, un accento, un concerto, una danza. È un desiderio. È un’esibizione.
    E’ un progetto nato dalle suggestioni musicali nell’opera poetica di Amelia Rosselli. Poetessa, redattrice, studiosa musicale, nata in Francia vissuta in Inghilterra e negli Stati Uniti prima di stabilirsi nuovamente in Italia. Senza una lingua madre, scrive di getto guidata da sonorità musicali, dalla struttura metrica e dal trovare una nuova forma alla poesia.
    Da cosmopolita la Rosselli utilizza la sua scrittura per indagare le variabili del linguaggio, una pratica trilingue, dove la lingua è liberata dall’usura dell’abitudine e la contaminazione governa il mondo sonoro che ne emerge.
    Da questo contesto “Ho una voglia di andare a Parigi” sperimenta un dialogo con una vera composizione musicale dove la parola sbanda e deflagra e si apre a nuovi paesaggi sonori. In questo fluire la presenza è totale e la visione che ne emerge è il risultato di un contagio degli elementi. Come un concerto.
    E proprio partendo dalla forma del concerto, le poesie si svelano come canzoni in una scaletta, e come un concerto non c’è un solo album dell’autore, ma estratti dall’opera completa dell’autrice. Così non vi è una costruzione drammaturgia legata alla biografia o alla bibliografia, piuttosto un andamento che si adegua alla ritmica senza soffermarsi sul significato. Cosa vuol dire è meno importante del dire in sé e ancora, l’esperienza privata della poesia si consegna al pubblico in chia- ve sonora, mondana e profana. Le componenti letterarie si confondono nell’ambiente sonoro e tutto si impasta nella composizione di nuovi scenari possibili.